CHI SIAMO

L'associazione culturale Oriente Occidente è stata costituita ad Ancona su iniziativa e progetto del dr. Giuseppe A. Possedoni (giornalista professionista, cultore di storia delle religioni, mistica, teologia e dottore in studi indologici) e della dr.ssa Francesca Ferretti. Essa opera nel capoluogo - dove ha sede - e nelle Marche dal 1994. È un ente non commerciale di natura privata, rigorosamente non profit, attivo nella realizzazione di iniziative culturali (convegni, conferenze, concerti, pubblicazioni, letture) volte all'attuazione di un progetto di ricerca e riflessione nel campo degli studi teologici, filosofici, letterari, artistici, prevalentemente legati all'attualità.  Per conseguire tali scopi, promuove riunioni di studiosi, docenti ed esperti, competenti sui temi di volta in volta indagati.

Sebbene non abbia un'impronta ecclesiale, e conservi un'impostazione derivante dalle sue basi laiche, Oriente Occidente ha come sua finalità principale quella di incrementare la conoscenza del Cristianesimo secondo i Testi, il Dogma e il Magistero della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Ma anche di contribuire a orientare i partecipanti alle proprie iniziative verso una comprensione più profonda dei tempi, dei costumi e delle idee che li impregnano. Tutto ciò, respingendo - pur nella consapevolezza del proprio, limitato potenziale -  il conformismo del 'politicamente corretto' e della sua neolingua, che nasconde il sostanziale significato delle cose; le logiche del mondialismo, del multiculturalismo, del meticciato, che azzerano la ricchezza delle differenze fra le civiltà e le identità culturali; le aberrazioni e le perversioni oggi purtroppo propalate da larghi settori della tv, di Hollywood e degli altri media; nonchè la dittatura del pensiero unico relativista, secondo cui non esisterebbe una Verità trascendente e assoluta in base alla quale misurare e giudicare ogni idea, ma tutte le idee avrebbero uguale valore e legittimità etico-morale. 

Rigettando tale erroneo assunto, Oriente Occidente mantiene invece costante il riferimento all'identità dell'Occidente e, in particolare, alle sue radici cristiane. Nel fare ciò, ricusa, ritenendola sbagliata e deviante, la pretesa di un dialogo sulle idee che sia per forza di cose inclusivo, poichè se è vero che la Verità va fermamente, seppure garbatamente, sempre asserita, e sempre per intero, senza piegarla o adattarla alle mode e allo spirito del tempo, può non di rado accadere che in chi La ascolta nutrendo pregiudizi, si generino dispetto e ostilità. Ostilità e dispetto che in taluni hanno origine dall'impossibilità di sopportare il pensiero, per essi troppo angosciante, che l'uomo non ha alcuna sua propria sostanzialità, se non quella che gli deriva dall'essere una creatura, ovvero vita evocata dal nulla da un Dio creatore. Coloro in preda a tale angoscia radicale, non nutrono, per Colui che ha chiamato all'essere, dal nulla, loro stessi, ogni altro uomo e tutte le cose, la confidenza e l'affidamento che dovrebbero nutrire, e per cercare di oscurare la consapevolezza della propria finitezza creaturale, concepiscono la vana idea dell'autosufficienza umana e la presuntuosa illusione che l'uomo possa con le sole proprie forze costruire in terra il Paradiso. Adorando un progresso solo umano, un umanesimo ateo senza Dio, costoro non si rendono conto di costruire, in terra, non il Paradiso, bensì l'impero della menzogna e della disperazione, ovvero il regno del diavolo. Per questo, tale distorta, aberrante visione va combattuta, spiritualmente in primo luogo, ma anche razionalmente, con l'opera più nobile e importante che l'uomo può attuare in favore di se stesso e del prossimo: la caritas intellettuale.